Concorso a premi - Regolamento completo

"Dov'è il mio giardino planetario?"

In un giardino planetario “le piante viaggiano, le erbe soprattutto. Si spostano in silenzio, come i venti. Non si può nulla contro il vento. Se si mietessero le nuvole, si sarebbe sorpresi di raccogliere sementi imprevedibili mescolate al loess, polveri fertili. Già nel cielo si disegnano paesaggi impensabili”, paesaggi di un unico grande giardino in cui l’uomo è il giardiniere chiamato ad aver cura di tanta imprevedibile mescolanza non solo vegetale, ma anche animale e umana. Le parole di Gilles Clément, filosofo francese del paesaggio, ci accompagnano nello spazio della condivisione tra umani, animali e piante, dove “la diversità è una garanzia di futuro per l’umanità”.

Pensi sia difficile da immaginare? 

Dove potrebbe essere il tuo Giardino Planetario?

Esiste già da qualche parte, forse proprio a San Cassiano oppure è una fragile utopia? 

E se ancora non esistesse…come potremmo invece crearlo? 

Come potremmo impegnarci a proteggere la vita di tutti, umani compresi? 

Raccontacelo con una fotografia e una frase capaci di descrivere al meglio la tua idea.

Come Partecipare

 

Tutti i contributi devono pervenire entro e non oltre il 4 gennaio 2021 alla mail  info@perunavillaplanetaria.it

SCADENZA PROROGATA AL 8 GENNAIO

Chi può partecipare?

Modalità di voto

 

A partire dal 9 gennaio, pubblicheremo tutte le foto sul profilo Instagram “Per una Villa Planetaria”. Da quel momento sarà possibile interagire con esse (con like, commenti, condivisioni e salvataggi) fino alle h 24.00 di domenica 10 gennaio (il numero delle interazioni sul nostro profilo Instagram sarà conteggiato ai fini dell’attribuzione del terzo premio in palio).

Partecipa!
Fotografa e pensa a una frase... e soprattutto divertiti!

Premi

La giuria di esperti nominerà tre vincitori

01. classificato

150 €

Buono da spendere presso un esercente di San Cassiano a scelta.

02. classificato

100 €

Buono da spendere presso un esercente di San Cassiano a scelta.

03. classificato*

50 €

Buono da spendere presso un esercente di San Cassiano a scelta.

* Foto con maggiori interazioni sul profilo Instagram “Per una villa planetaria” (like, commenti, condivisioni, salvataggi)

Approfondimenti

In questa sezione trovi una serie di riferimenti utili sul concetto di “Giardino Planetario”

Video

La carriera atipica di Gilles Clément, giardiniere, paesaggista e scrittore, che introduce i concetti di “giardino in movimento”, il “giardino planetario” o il “terzo paesaggio”.

Link

Qui di seguito un testo tratto da Gilles Clément, Giardini, paesaggio e genio naturale, Quodlibet, Macerata 2013.

Qui di seguito un’intervista a Gilles Clément pubblicata sulla rivista Artribune

I vincitori

Dopo un’attenta valutazione e avendo volutamente tralasciato tra i criteri di scelta la tecnica fotografica, ci siamo concentrati su ciò che di bello e visionario hanno ispirato, a noi, le vostre foto: una visione futura di “Giardino Planetario”, un luogo in cui specie diverse convivono e contribuiscono alla ricchezza gli uni per gli altri siano essi vegetali, animali ed umani.⁠

Abbiamo deciso di assegnare un primo ed un secondo posto a due fotografie, senza distinzione, senza costringerle volutamente in una classifica poiché a nostro parere seguono due percorsi distinti ma ugualmente rilevanti ai fini di questo contest.

Sono le foto di Francesca Merico e Giorgia Merico.

Nella foto di Francesca Merico abbiamo molto apprezzato il lavoro di collaborazione con altre persone e le loro relative mani, la contaminazione tra colori, il loro senso iconico, il non essere solo mani di tinte differenti ma ogni mano contiene schizzi dell’altro. Le contaminazioni tra culture: venire da luoghi diversi e sentirsi parte dello stesso “Giardino”.

Nella foto di Giorgia Merico abbiamo osservato ed apprezzato un lavoro artistico di ricerca personale ed unica, una bella capacità visionaria: “il Giardino Planetario che è dentro ognuno di noi”, una varietà di vita sulla Terra, la biodiversità che è ricchezza indissolubilmente legata alla sopravvivenza di tutti.

Il terzo posto, attribuito in base alle maggiori interazioni sul profilo Instagram @perunavillaplanetaria, è assegnato alla foto di Marta Ruggeri, invito alla semplicità e alla sua capacità di “creare legami”.

Una menzione speciale va alla multivisione fotografica di Gabriele Provenzano, dove l’umano e il vegetale sono avvolti tra luci e riflessi amplificati da una dimensione “liquida”, che permette un’immersione nella propria visione/ricerca artistica che indaga tra sterpaglie, imperfezioni e “rami secchi” i limiti dell’umano.

Ogni foto è stata sottoposta con cura ad un’attenta osservazione facendoci guidare dall’empatia, cercando di cogliere l’essenza di quelle immagini ed apprezzando in tante l’espressività ed i contenuti, foto come quella di Roberta Ventruto, Daniele Greco e Santina Greco.

Oltre ai nomi già citati, ringraziamo Alessia Petracca, Luca Coppone, Marco Micello, Andrea Cutrino, Martina e Mario De Blasi, Giuseppe Monteduro, Nicolas Fanciullo.

Tutti voi partecipanti al contest siete stati dei grandi Giardinieri liberi e partecipi di questa grande visione di Giardino Planetario: la visione di un futuro sperabile.

“Il giardino planetario è prima di tutto dentro di noi – un luogo che è essenza da curare ed educare all’altro affinché fiorisca leggera in modo libero e al tempo stesso rispettoso, in perfetto equilibrio tra l’avere e il dare spazio.”⁠

Giorgia Merico

“Non ho scattato una foto che mostrasse cosa voglio nella mia villa, ma ne ho realizzata una che comunicasse ció che vorrei si realizzasse in quest’ultima: INCLUSIONE senza differenza di età, sesso, genere, senza essere condizionati da stereotipi che molte volte sono imposti dalla società. ⁠
ROSSO L’ENERGIA, LA VITALITÀ⁠
ARANCIONE IL DIVERTIMENTO⁠
GIALLO L’ENTUSIASMO⁠
VERDE LA CRESCITA ⁠
AZZURRO LA LIBERTÀ”⁠

Francesca Merico

Marta Ruggeri

 “POLVERI FERTILI⁠

Per far vivere un giardino è necessario accettare l’ipotesi della diversità, scoprirne i pregi e renderla la base per una crescita, una crescita che si rivelerà poi utile a chiunque passerà accanto a quell’agglomerato di “diversità vivente”.⁠
L’accettazione di questa ipotesi ha origine da una ricerca personale che prevede durante il percorso la consapevolezza ed estirpazione dei propri limiti, imperfezioni, rami secchi e sterpaglie.”⁠

Gabriele Provenzano